Il test di broncodilatazione: uno strumento diagnostico per l’asma

Il test di broncodilatazione è una procedura medica utilizzata per valutare la funzionalità polmonare e la presenza di malattie respiratorie come l’asma. Questa procedura consiste nell’utilizzo di farmaci broncodilatatori per determinare se vi è un aumento di alcuni parametri di funzionalità respiratoria rispetto alla spirometria eseguita senza farmaco.

Il test di broncodilatazione: uno strumento diagnostico per l'asma

Come si esegue il test?

Il paziente viene fatto sedere in una sedia comoda e gli viene fornito un dispositivo chiamato spirometro collegato a un computer. Il medico chiederà al paziente di eseguire alcune respirazioni profonde e di soffiare in maniera forzata nell’ugello del dispositivo, che misurerà il volume di aria che il paziente è in grado di inspirare ed espirare.

Una volta che il paziente ha eseguito le prime misurazioni, il medico somministra un farmaco broncodilatatore, generalmente tramite un inalatore. Il paziente viene poi invitato a ripetere le stesse manovre eseguite nella prima spirometria a distanza di circa 15/20 minuti.

Il medico registrerà i dati ottenuti dallo spirometro e li utilizzerà per valutare la funzionalità polmonare del paziente. Se la funzionalità polmonare nel parametro del “Volume Espiratorio Massimo nel 1º Secondo” (VEMS / FEV1) migliora di almeno il 12% e 200 ml in valore assoluto, dopo l’inalazione del farmaco broncodilatatore, significa che il paziente ha un test positivo e potrebbe avere l’asma o altre malattie polmonari.

Per cosa serve questo test?

Il test di broncodilatazione è uno strumento molto utile nella diagnosi dell’asma e nell’individuazione della gravità della malattia. Il test viene anche utilizzato per monitorare la risposta del paziente ai farmaci broncodilatatori e per valutare l’efficacia del trattamento dell’asma.

Bisogna prepararsi in qualche modo per effettuare questo test?

Ci sono alcune precauzioni che devono essere prese prima di eseguire il test di broncodilatazione. Il paziente dovrebbe astenersi dal fumare per almeno 6 ore prima del test e non deve assumere farmaci che possano influenzare la funzionalità polmonare, come i broncodilatatori a lunga durata d’azione come da indicazioni fornite dall’operatore prima di sottoporsi all’esame.

Inoltre, il paziente dovrebbe informare il medico di eventuali infezioni o problemi respiratori in corso. Il test di broncodilatazione non è raccomandato per le persone che hanno recentemente subito un intervento chirurgico al torace o che hanno avuto un infarto nelle ultime 6 settimane.

Il test ha dei rischi?

Il farmaco broncodilatatore può causare effetti collaterali come tremori, tachicardia, ansia e mal di testa.

In conclusione, il test di broncodilazione è uno strumento diagnostico molto utile per valutare la funzionalità polmonare e identificare la presenza di malattie respiratorie come l’asma. Questo è un metodo diagnostico sicuro ed efficace e se il test mostra un aumento della funzionalità polmonare dopo l’inalazione del farmaco broncodilatatore, il medico può essere indirizzato su quale trattamento sia più adeguato per la malattia respiratoria del paziente.

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